2-4 Maggio 2020. Il Centenario delle Giornate Rosse di Viareggio.
Purtroppo questo centenario cade nel periodo più difficile della nostra Repubblica. Durante la drammatica epidemia di Corona virus. Non sappiamo al momento quando ci saranno le celebrazioni di questo anniversario (anniversario che cade nel bicentenario della nomina di Viareggio allo status di città del 1820). Erano previste varie iniziative sia da parte dell'Amministrazione Comunale che del Comitato 2 Maggio 1920 che ho fondato e dirigo insieme a qualche amico e amica. Certamente però le Giornate Rosse del 1920 sono inserite finalmente nella storia ufficiale della città. Non era mai accaduto. Qui accanto c'è un mio scritto di due anni fa in cui appariva improbabile un riconoscimento ufficiale di quei fatti dopo quasi un secolo di silenzio. Invece no le celebrazioni hanno inserito anche queste Giornate Rosse come uno degli avvenimenti centrali delle celebrazioni per il bicentenario di Viareggio città. Segno che abbiamo lavorato bene in questi anni. Ne sono felicissimo! Al di là di quelle che saranno le celebrazioni ufficiali, anche con l'inaugurazione del Largo 2 Maggio 1920, proprio di fronte alla Torre Matilde, luogo simbolo della storia della città, approvata dal Consiglio Comunale dopo la presentazione di una tale richiesta da parte del Comitato 2 Maggio e di altre organizzazioni della città, personalmente darò alle stampe per I Delfini Book e L'Ancora Editrice due libri. Il primo un saggio storico: "La Repubblica Viareggina. Storia di una quasi rivoluzione" e un libro tipo novel graphic insieme a Giuseppe Bertuccelli, ottimo disegnatore e grafico. Inoltre, insieme al regista e amico Gualtiero Lami stiamo realizzando due progetti: il primo è un documentario storico su quelle giornate del 1920 e il secondo come un vero e proprio film sempre su quegli accadimenti. Insomma grandi progetti che sono questo maledetto virus sta facendo rinviare ma le celebrazioni sicuramente rimarranno, saranno solo rinviate la seconda metà di questo 2020. |
LETTERA APERTA ALLA CITTA' (6 giugno 2018)
"Le Giornate Rosse del 1920 rappresentano una pagina volutamente dimenticata della città. Ma dopo 98 anni finalmente, in quersto mese di maggio da poco trascorso, il consiglio comunale dietro proposta del Comitato 2 Maggio e di altre realtà viareggine fra le quali Officina Dada Boom, Fondazione Caprili e Viareggiok, ha approvato di inserire piazzetta 2 maggio 1920 nella toponomastica della città. Lo spazio si trova di fronte alla torre Matilde, altro simbolo prestigioso della città. Il motivo di questa lettera, però, è quello di chiedere agli abitanti di Viareggio se sono in possesso di testimonianze, ricordi, ricordi di familiari che hanno vissuto quelle Giornate del maggio 1920 o se esistono ancora discendenti diretti di quegli antichi rivoltosi che possano dare il loro contributo alla ulteriore conoscenza di quei fatti. Insieme a Renato Gérard, nipote di Renato Gino Gérard, uno dei capi delle rivolta abbiamo ricostruito la vita di questo rivoltoso grazie ai suoi ricordi di famiglia e alle ricerche d'archivio. Sarebbe molto bello se si facessero avanti discendenti di altri protagonisti di quelle giornate. Nel libro: "Ali per sognare. Vita appassionata di un anarchico viareggino" abbiamo ricostruito sia la vita di Renato Gino Gérard che di quella del suo fraternoi amico, e anch'egli rivoltoso, Guerrino Fancelli che aveva una mescita di vino appena sceso il ponte girante. Ecco chiediamo altre notizie, altre testimonianze se ancora esistono di quei fatti. Dal punto di vista storico il mio recente saggio storico ("Fare come in Russia. Sembrava solo una partita di calcio" Red Star Press editore) ha analizzato e sviscerato tutte le fonti storiche esistenti e da questo punto di vista non credo ci siano altre cose da scoprire mentre, invece, dalle fonti orali, se pur ormai non dirette, potrebbero uscire fuori altri aspetti, altri anedoti ecc. Per questo vi chiedo di scrivermi a: [email protected] se potete fornire altre testimonianze. Fra poco meno di due anni sarà il centenario di quei fatti e per questo stiamo cercando di costruire una conoscenza storica di quel periodo poco conosciuto ma fondamentale per la vita sociale e politica della città nel secolo XX°. Anche le scuole potrebbero e dovrebbero cercare di far conoscere ai ragazzi e alle ragazze della città quel pezzo di stora che affonda le radici nella più schietta tradizione di solidarietà e giustizia sociale del popolo viareggino. Speriamo che finalmente anche in questo campo qualcosa si muova. Andrea Genovali Comitato 2 Maggio 1920 |
"Se 98 anni vi sembran pochi!" Andrea Genovali - Comitato 2 Maggio
Ci sono voluti 98 anni ma alla fine Viareggio ricorda ufficialmente i suoi moti del maggio 1920. Le famose Giornate Rosse che portarono alla nascita della Repubblica viareggina che posero la città in primo piano sia a livello nazionale che internazionale (articolo del New York Times del 4 maggio 1920), sono da oggi ricordate con una piazza importante della città.
I fatti sono poco noti, in estrema sintesi: a seguito dell'assassinio a freddo del guardialinee viareggino Augusto Morganti da parte di un carabiniere, dopo che un rissa con i tifosi lucchesi era da tempo terminata, la città insorge. Una rivolta non organizzata che però venne presa in mano con grande intelligenza politica dalla Camera del Lavoro (anarchica) e dall'on. Luigi Salvatori (socialista). Ci furono le barricate e il regno sabaudo mobilità esercito e marina per reprimere la rivolta. La rivolta di Viareggio segnò il punto più alto del Biennio Rosso nazionale (1919-1920) in quanto fu l'unico caso di occupazione e di gestione dell'intera città da parte degli insorti e senza usare nessuna violenza.
La richiesta di intestare una piazza della città a questi fatti di grande rilevanza storica, è scaturita dalla richiesta avanzata e protocollata dal Comitato 2 Maggio e sottoscritta anche da un gruppo di associazioni (Officina Dada Boom, Fondazione Milziade Caprili e Viareggiok) e dall'impegno del consigliere comunale Stefano Pasquinucci. Tutto questo ha fatto sì che il voto all'unanimità del Consiglio comunale abbia trasformato Piazza del Mercato Vecchio (fra via Regia e via della Foce all'altezza della Torre Matilde) nella piazza che ricorda le Giornate Rosse 1920. Una piazza che udì i comizi di Lorenzo Viani e di Luigi Salvatori la mattina del 3 maggio 1920 e fu spettatrice di eventi importanti di quella rivolta.
Ormai da due anni, per riannodare il filo della memoria, a maggio, organizziamo il Maggio Viareggino, tre giorni (proprio dal 2 al 4 maggio) dedicato alla Giornate Rosse del 1920. Inoltre, in questi ultimi due anni per chi voglia conoscere realmente la storia di quelle giornate, sono usciti due libri: "Ali per sognare. Storia di un anarchico viareggino" (Pezzini editore - 2017) dedicato a ricostruire la vita di Renato Gino Gérard, fra i capi popolari della rivolta ed è l'unico romanzo biografico di un rivoltoso di quei fatti e "Fare come in Russia. Sembrava solo una partita di calcio" (Red Star Press editore - 2018) unico saggio storico in Italia che affronta in modo completo i fatti viareggini del 1920.
Molto lavoro rimane ancora da fare, specie con le scuole, per far conoscere questo pezzo di storia cittadina, volutamente dimenticato per quasi un secolo. Con l'intitolazione però di questa piazza a quei lontani fatti viene restituito finalmente l'onore della memoria di quei nostri concittadini e la dignità storica a un evento di enorme importanza nella storia di Viareggio e non solo e mai più ripropostosi in città.
Questa piazza dovrà tornare, e questo è il nostro impegno, di nuovo a vivere e pulsare di storia e di cultura. Dovrà tornare ad essere un luogo di aggregazione e di memoria storica, uno squarcio nella polvere del tempo che si è finalmente compiuto, adesso sta a noi e a chi lo vorrà non farlo richiudere perchè senza conoscere le proprie radici come si sa non esiste futuro.
Ci sono voluti 98 anni ma alla fine Viareggio ricorda ufficialmente i suoi moti del maggio 1920. Le famose Giornate Rosse che portarono alla nascita della Repubblica viareggina che posero la città in primo piano sia a livello nazionale che internazionale (articolo del New York Times del 4 maggio 1920), sono da oggi ricordate con una piazza importante della città.
I fatti sono poco noti, in estrema sintesi: a seguito dell'assassinio a freddo del guardialinee viareggino Augusto Morganti da parte di un carabiniere, dopo che un rissa con i tifosi lucchesi era da tempo terminata, la città insorge. Una rivolta non organizzata che però venne presa in mano con grande intelligenza politica dalla Camera del Lavoro (anarchica) e dall'on. Luigi Salvatori (socialista). Ci furono le barricate e il regno sabaudo mobilità esercito e marina per reprimere la rivolta. La rivolta di Viareggio segnò il punto più alto del Biennio Rosso nazionale (1919-1920) in quanto fu l'unico caso di occupazione e di gestione dell'intera città da parte degli insorti e senza usare nessuna violenza.
La richiesta di intestare una piazza della città a questi fatti di grande rilevanza storica, è scaturita dalla richiesta avanzata e protocollata dal Comitato 2 Maggio e sottoscritta anche da un gruppo di associazioni (Officina Dada Boom, Fondazione Milziade Caprili e Viareggiok) e dall'impegno del consigliere comunale Stefano Pasquinucci. Tutto questo ha fatto sì che il voto all'unanimità del Consiglio comunale abbia trasformato Piazza del Mercato Vecchio (fra via Regia e via della Foce all'altezza della Torre Matilde) nella piazza che ricorda le Giornate Rosse 1920. Una piazza che udì i comizi di Lorenzo Viani e di Luigi Salvatori la mattina del 3 maggio 1920 e fu spettatrice di eventi importanti di quella rivolta.
Ormai da due anni, per riannodare il filo della memoria, a maggio, organizziamo il Maggio Viareggino, tre giorni (proprio dal 2 al 4 maggio) dedicato alla Giornate Rosse del 1920. Inoltre, in questi ultimi due anni per chi voglia conoscere realmente la storia di quelle giornate, sono usciti due libri: "Ali per sognare. Storia di un anarchico viareggino" (Pezzini editore - 2017) dedicato a ricostruire la vita di Renato Gino Gérard, fra i capi popolari della rivolta ed è l'unico romanzo biografico di un rivoltoso di quei fatti e "Fare come in Russia. Sembrava solo una partita di calcio" (Red Star Press editore - 2018) unico saggio storico in Italia che affronta in modo completo i fatti viareggini del 1920.
Molto lavoro rimane ancora da fare, specie con le scuole, per far conoscere questo pezzo di storia cittadina, volutamente dimenticato per quasi un secolo. Con l'intitolazione però di questa piazza a quei lontani fatti viene restituito finalmente l'onore della memoria di quei nostri concittadini e la dignità storica a un evento di enorme importanza nella storia di Viareggio e non solo e mai più ripropostosi in città.
Questa piazza dovrà tornare, e questo è il nostro impegno, di nuovo a vivere e pulsare di storia e di cultura. Dovrà tornare ad essere un luogo di aggregazione e di memoria storica, uno squarcio nella polvere del tempo che si è finalmente compiuto, adesso sta a noi e a chi lo vorrà non farlo richiudere perchè senza conoscere le proprie radici come si sa non esiste futuro.