Ali per Sognare.
Vita appassionata di un anarchico viareggino
Andrea Genovali - Renato Gérard
Il libro narra le vicende di un personaggio quasi sconosciuto, Renato Gino Gérard, anarchico, attraverso la ricostruzione della storia della sua famiglia originaria di Marsiglia. La storia di Renato Gino viene ricostruita grazie a testimonianze reali e ricerche d’archivio.
Renato Gino è protagonista di un periodo storico di Viareggio che si snoda fra i primi del Novecento e la fine degli anni Trenta del secolo scorso, durante il quale partecipa attivamente a eventi fondamentali della storia cittadina come i moti del maggio 1920 che portarono, con le lotte delle Giornate Rosse, alla nascita della Repubblica Viareggina. Con l’avvento del fascismo si ritrova a lottare contro la dittatura fino al termine della sua avventura.
Scrivere Ali per sognare. Vita appassionata di un anarchico viareggino, che abbraccia la vita di una famiglia, i Gérard, dalla metà dell’Ottocento fino al 1940 è stata una cavalcata in mondi che non esistono più. Mondi però che conservano intatti il loro fascino, la loro passione, il loro insegnamento. Scrivere questo libro allora per me è stato un tuffarmi nel cuore di decenni che hanno segnato profondamente la mia città, Viareggio, ma al contempo l’intera nazione.
Una storia diversa da quelle che si leggono oggi sulla prima metà del Novecento. Non ho inserito sdolcinature o ricostruzioni di comodo come troppo spesso avviene oggi parlando di quel tempo. No, il libro tratta dello sfruttamento dei marinai, degli operai, dei pescatori viareggini da parte di padroni e armatori; parla di rapporti sociali ed economici violentati dall’avidità delle classi dirigenti e padronali a scapito delle persone che vivevano del proprio lavoro e del magro salario che ricevevano. Parla di una rivoluzione che condisse alla nascita della Repubblica Viareggina nel maggio 1920. Un libro che parla della grande solidarietà, degli slanci, del senso di appartenenza di classe che affratella i vinti e li rende mai domi.
Un libro che è riuscito a venire alla luce anche grazie all’opera importante che Francesco Bergamini produsse con la sua rivista storico-culturale “Viareggio Ieri” di cui oggi si sente una profonda mancanza in città.
“Ali per sognare, vita appassionata di un anarchico viareggino” scritto a quattro mani da Andrea Genovali e Renato Gérard, è il primo romanzo biografico, la prima storia narrata, su uno dei protagonisti delle Giornate Rosse del 1920. Prima di questo libro Renato Gino Gérard era pressoché sconosciuto. In pochi avevano letto le poche fredde e burocratiche parole vergate dal giudice del tribunale di Lucca che lo condannò al carcere per i moti di quelle giornate del maggio 1920.
La storia di Renato Gino, anarchico, però va ben oltre le Giornate Rosse e viene ricostruita attraverso la storia della famiglia originaria di Marsiglia. Una vita che torna alla luce grazie a testimonianze orali e ricerche d’archivio. Un racconto lungo quasi cent’anni per le vicende di una famiglia che ha sempre avuto nel suo credo quello spirito anarchico di giustizia sociale e libertà che ne indicavano il cammino.
Renato Gino è protagonista di un periodo storico di Viareggio che si snoda fra i primi del Novecento e la fine degli anni Trenta del secolo scorso, durante il quale partecipa attivamente a eventi fondamentali della storia cittadina, primo fra tutti, appunto i moti del maggio 1920 che portarono, con le lotte delle Giornate Rosse, alla nascita della Repubblica viareggina. Poi con l’avvento del fascismo si ritrovò a lottare, dall’inizio, contro la dittatura fino al termine della sua avventura.
“Ali per sognare” è un libro che racconta uno spaccato della vita semplice e durissima dei marinai, dei pescatori e degli operai delle darsene cittadine, di uomini e donne che niente avevano a che fare con la vita di illusori fasti della Viareggio liberty e mondana del tempo. Leggendo queste pagine si vive, si tocca con mano, la condizione sociale del popolo viareggino fatta di miseria, stenti ma anche di slanci vitali e grandi solidarietà umane e politiche. E’ il racconto di lotte sociali e di ideali che segnarono profondamente la città. E’ la ricostruzione di un periodo storico dal quale vengono espunti gli accenti sdolcinati, oggi tanto di moda quando si parla dei primi decenni del Novecento, che impediscono la conoscenza da parte dei lettori della durezza dello scontro sociale dell’epoca. Ma è un libro, al tempo stesso, agile e spesso divertente che racconta anche la vita, gli amori, le “follie” dei giovani viareggini del tempo che anelavano, ieri come oggi, alla felicità, alla libertà e all’amore.
"Viareggio torna a conoscere la storia emozionante di quel maggio 1920 in cui il popolo viareggino prese in mano il suo destino".
Sabato prossimo, 2 dicembre 2017, presenterò insieme al poeta e amico Renato Gérard il libro che abbiamo scritto a quattro mani su Renato Gino Gérard, anarchico, protagonista delle Giornate Rosse del 1920 e antifascista della prim’ora. Libro che ha visto nascere il proprio percorso grazie al convegno del 2-4 maggio scorso a Villa Argentina organizzato dal Comitato 2 Maggio e altre associazioni proprio sui fatti del 2-4 maggio 1920.
Sono contento perché è il primo libro in assoluto che parla della vita di uno dei protagonisti di quella vicenda. Prima di noi un racconto di Leone Sbrana e uno di Mario Tobino, ricco di inesattezze e cose anche di fantasia, e una pubblicazione degli atti del processo a quei rivoluzionari, fra cui lo stesso Renato Gino. Ma della storia, della vita reale di quelle persone in pratica niente.
Poi nel 2011 il mio romanzo “Viareggio 1920. Storie di calcio e di rivoluzione” in cui i fatti sono reali ma le persone in larga parte romanzate e sabato prossimo, finalmente “Ali per sognare. Vita appassionata di un anarchico viareggino”, la vera storia di uno dei protagonisti che inizia a colmare un vuoto storico imbarazzante.
A gennaio/febbraio 2018, inoltre, vedrà le stampe un mio saggio storico su quelle giornate che dettero vita alla Repubblica viareggina che ritengo colmerà abbastanza soddisfacentemente quel vuoto quasi secolare. Ma ne riparleremo.
In Consiglio comunale, in queste settimane, grazie a una proposta del nostro Comitato 2 maggio, insieme a Officina Dada Boom, Fondazione Caprili e Viareggiok si dovrebbe approvare il nuovo nome da dare a piazza del Mercato vecchio (fra via Regia e via della Foce) in piazza 2 maggio 1920 in ricordo di quei fatti enormi ed emozionanti per la nostra città.
Siamo a 97 anni da quel maggio e a 77 dalla morte di Renato Gino Gérard e finalmente la città potrà riappropriarsi di un evento storico, unico in Italia in quel periodo, sempre tenuto in un oblio veramente imbarazzante.
La storia di Renato Gino, anarchico, però va ben oltre le Giornate Rosse e viene ricostruita attraverso la storia della famiglia originaria di Marsiglia. Una vita che torna alla luce grazie a testimonianze orali e ricerche d’archivio. Un racconto lungo quasi cent’anni per le vicende di una famiglia che ha sempre avuto nel suo credo quello spirito anarchico di giustizia sociale e libertà che ne indicavano il cammino.
Renato Gino è protagonista di un periodo storico di Viareggio che si snoda fra i primi del Novecento e la fine degli anni Trenta del secolo scorso, durante il quale partecipa attivamente a eventi fondamentali della storia cittadina, primo fra tutti, appunto i moti del maggio 1920 che portarono, con le lotte delle Giornate Rosse, alla nascita della Repubblica viareggina. Poi con l’avvento del fascismo si ritrovò a lottare, dall’inizio, contro la dittatura fino al termine della sua avventura.
“Ali per sognare” è un libro che racconta uno spaccato della vita semplice e durissima dei marinai, dei pescatori e degli operai delle darsene cittadine, di uomini e donne che niente avevano a che fare con la vita di illusori fasti della Viareggio liberty e mondana del tempo. Leggendo queste pagine si vive, si tocca con mano, la condizione sociale del popolo viareggino fatta di miseria, stenti ma anche di slanci vitali e grandi solidarietà umane e politiche. E’ il racconto di lotte sociali e di ideali che segnarono profondamente la città. E’ la ricostruzione di un periodo storico dal quale vengono espunti gli accenti sdolcinati, oggi tanto di moda quando si parla dei primi decenni del Novecento, che impediscono la conoscenza da parte dei lettori della durezza dello scontro sociale dell’epoca. Ma è un libro, al tempo stesso, agile e spesso divertente che racconta anche la vita, gli amori, le “follie” dei giovani viareggini del tempo che anelavano, ieri come oggi, alla felicità, alla libertà e all’amore.
"Viareggio torna a conoscere la storia emozionante di quel maggio 1920 in cui il popolo viareggino prese in mano il suo destino".
Sabato prossimo, 2 dicembre 2017, presenterò insieme al poeta e amico Renato Gérard il libro che abbiamo scritto a quattro mani su Renato Gino Gérard, anarchico, protagonista delle Giornate Rosse del 1920 e antifascista della prim’ora. Libro che ha visto nascere il proprio percorso grazie al convegno del 2-4 maggio scorso a Villa Argentina organizzato dal Comitato 2 Maggio e altre associazioni proprio sui fatti del 2-4 maggio 1920.
Sono contento perché è il primo libro in assoluto che parla della vita di uno dei protagonisti di quella vicenda. Prima di noi un racconto di Leone Sbrana e uno di Mario Tobino, ricco di inesattezze e cose anche di fantasia, e una pubblicazione degli atti del processo a quei rivoluzionari, fra cui lo stesso Renato Gino. Ma della storia, della vita reale di quelle persone in pratica niente.
Poi nel 2011 il mio romanzo “Viareggio 1920. Storie di calcio e di rivoluzione” in cui i fatti sono reali ma le persone in larga parte romanzate e sabato prossimo, finalmente “Ali per sognare. Vita appassionata di un anarchico viareggino”, la vera storia di uno dei protagonisti che inizia a colmare un vuoto storico imbarazzante.
A gennaio/febbraio 2018, inoltre, vedrà le stampe un mio saggio storico su quelle giornate che dettero vita alla Repubblica viareggina che ritengo colmerà abbastanza soddisfacentemente quel vuoto quasi secolare. Ma ne riparleremo.
In Consiglio comunale, in queste settimane, grazie a una proposta del nostro Comitato 2 maggio, insieme a Officina Dada Boom, Fondazione Caprili e Viareggiok si dovrebbe approvare il nuovo nome da dare a piazza del Mercato vecchio (fra via Regia e via della Foce) in piazza 2 maggio 1920 in ricordo di quei fatti enormi ed emozionanti per la nostra città.
Siamo a 97 anni da quel maggio e a 77 dalla morte di Renato Gino Gérard e finalmente la città potrà riappropriarsi di un evento storico, unico in Italia in quel periodo, sempre tenuto in un oblio veramente imbarazzante.