"2 Maggio 1920" Le Giornate Rosse del 2-4 maggio 1920 in questo libro vengono spiegate anche attraverso bellissime immagini grafiche realizzate da Beppe Bertuccelli, grafico di lungo corso nel campo dell'editoria.
Fotografie perse nell'oblio del tempo tornano a vivere e a farsi ammirare e a far conoscere una storia di cui in questo 2020 ricorre il centenario. Una grande storia di cui la città di Viareggio ha poca memoria ma proprio in questi ultimi anni si è assistito a una lenta ma concreta riprese di attenzione e interesse per questo avvenimento unico nella storia italiana del Biennio Rosso 1919/1920. "Straccali di parole. Scorrendo e scavando le pagine di questa raccolta si scopre che gli straccali sono per Andrea Genovali quello che i vàgeri sono per Lorenzo Viani.
Persone, storie, balocchi, radici, parole consumate che il Poeta fa riaffiorare nel suo e nel nostro intimo percorso come in un immaginario giuoco dell'oca, in un continuo avanti e indietro sulle stazioni e sulle caselle della vita. Non a caso gli straccali sono oggetti trasportati dai fiumi sino al mare e dal mare di nuovo riconsegnati alla terra come in una sorta di battesimo purificatore." (Dall'introduzione di Renato Gérard) I DelfiniBook - L'Ancora editrice Fare come in Russia.
Sembrava solo una partita di calcio (2018) Red Star Press - Hellnation libri http://www.redstarpress.it/index.php/hellnation-libri/product/view/7/104 Ali per sognare.
Vita appassionata di un anarchico viareggino (2017) Andrea Genovali Renato Gérard La notte in cui le stelle brillano. Una storia partigiana (2016)
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2 Maggio 1920, Viareggio, cittadina versiliese dell’Alta Toscana è racchiusa in un fazzoletto di terra fra il mare Tirreno e le Alpi Apuane. Città strana, complessa, di radici antiche senza nemmeno forse averne coscienza. Le Giornate Rosse viareggine del 1920. Giornate che si inseriscono, a pieno titolo, nel cosiddetto Biennio Rosso nazionale che, a Viareggio, si caratterizzeranno per l’ampiezza (la presa della città); per la totalità dei segmenti cittadini in mano ai rivoltosi (tutti i poteri locali); per la spontaneità e la disorganizzazione iniziale (solo dopo lo scoppio della rivolta la Camera del Lavoro assumerà su di sé tutta la responsabilità della guida della città) e, infine, per il casus belli (una partita di calcio nel quale viene assassinato dai carabinieri il guardialinee viareggino). Ed è la somma di questi elementi che fa assurgere la città a una sorta di possibile e pericolosissimo esempio per la monarchia. Straccali di parole, non a caso gli straccali sono oggetti trasportati dai fiumi sino al mare e dal mare di nuovo riconsegnati alla terra come in una sorta di battesimo purificatore, non come cose morte e inutili ma come reliquie ritrovate e ritornate a pregare, a rammentare, sulla sabbia delle nostre finzioni. Gli amori, le passioni, i sogni, la realtà, con l'eterna voglia di storie ancora da raccontare.Andrea li raccoglie ad uno ad uno e li fa rivivere intensamente con una propria vita in una dimensione antica e nuova allo stesso tempo e ce li riconsegna, ora con lo stupore innocente del bambino, quando con la carezza del giovane amante, infine con la malinconica saggezza dell'uomo ormai disilluso e invecchiato tra le molteplici brume del tempo. Genovali è poeta vero, poeta dalle innumerevoli sfaccettature e le sue liriche si rincorrono come onde che si accavallano dolcemente, struggenti, intriganti, cariche di malinconie, e per dirlo con i suoi versi dove “solo le sirene potranno accedervi in eterno” e capire “che senza di lei adesso non sei niente” e se ancora “neppure l'aroma dolce del camuciolo addolcisce la solitudine” è certo che “solo i più puri ti cercheranno”. Poi, con i versi crudi, diretti, sferzanti, carichi di coscienza e tensione sociale ribadisce con forza “a ognuno il suo e io sono orgoglioso delle mie radici marinare e contadine” e ancora “vidi in queste mie fughe lo sguardo fiero” così come “si torna per le antiche genti che furono eroiche” sino a quando “adesso però non ho più scuse e comprendo che si torna, si torna sempre” e allora i versi diventano ballate e canzoni e cascate di parole. Sembrava solo una partita di calcio, invece era l’incontro tra lo Sporting Viareggio e la Lucchese, non un “semplice” incontro sportivo, dunque, ma l’evocazione di una sfida che, da sempre, nell’immaginario dei partecipanti, opponeva la borghesia del capoluogo agli operai della provincia, trasportando il tema del pallone dal campo da gioco al terreno della lotta di classe. Accadde così, il 2 maggio del 1920, a Viareggio, che l’intera formazione della Lucchese fu costretta a fuggire per i campi per sottrarsi alla folla inferocita. Ma non solo. Dopo che un carabiniere aprì il fuoco e uccise un viareggino, la storia accelerò il suo passo e, sostenendosi sulle solide tradizioni anarchiche e socialiste dei lavoratori marittimi e portuali, chiamò il popolo alla lotta, ricordando come fosse giunta anche in Italia l’ora di «fare come in Russia», vale a dire sovvertire a beneficio dei molti tutto ciò che allo stato delle cose presente esisteva soltanto a favore di pochi. Si dipanano così le brevi ma intense giornate della Repubblica viareggina: un’insurrezione popolare che anticipa le future repubbliche partigiane e a cui Andrea Genovali rende il giusto tributo storiografico, scrivendo una pagina inedita in quello che resta il percorso di lunga durata della guerra civile italiana. ------------------------------------------------------------------------------------------ L’aver ripercorso e, in qualche modo, restituito vita, passione e storia a Renato Gino Gérard è stata un’emozione forte, così forte al punto di rendermi complice del suo spirito libero. Un complice del quale, fino al momento dell’incontro con il nipote e mio amico Renato, non conoscevo, se non per le poche e fredde righe vergate dal giudice del tribunale di Lucca che lo condannò per i moti delle Giornate Rosse del 1920. Renato Gino si batté contro la monarchia e fu fra i protagonisti delle Giornate Rosse da cui nacque la Repubblica viareggina e lottò con determinazione e coerenza contro il fascismo, quando il fascismo aveva un consenso ampio nel popolo italiano. Leggere oggi la storia, il romanzo appassionato della vita di questo anarchico viareggino, con radici familiari nella Comune di Marsiglia, che non si tolse mai il cappello di fronte ai padroni e non abbassò mai lo sguardo di fronte a un fascista, è un’importante palestra di democrazia reale. Un ricostituente morale e intellettuale per rendere sempre più sana e robusta la nostra Costituzione nata dalla lotta resistenziale antifascista che Gino non poté vedere ma che, con il suo esempio e la sua coerenza, ha contribuito senza dubbio a edificare. Gino pagò tutto a caro prezzo. Lui, gigante forse solitario ma appassionato e coerente, viene oggi restituito a un pubblico di lettori di quasi ottant’anni successivo alla sua morte. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Con "La notte in cui le stelle brillano" Andrea Genovali prosegue in un certo senso la saga di Fortunato, protagonista del suo romanzo d’esordio "Viareggio 1920. Storie di calcio e di rivoluzione" e del successivo "Nuova York 1921. Storie di emigrazioni e di esilio". In un certo senso perché, avendo dovuto Fortunato far perdere le proprie tracce una volta giunto in America, la storia questa volta è affidata a Gabriele (il partigiano “Gattorosso”), cugino di Fortunato che non ha mai conosciuto (essendo nato dopo la sua partenza per il nuovo mondo) ma di cui certamente condivide idee e aspirazioni. Con la prosa scorrevole e di facile lettura a cui Genovali ci ha abituato, si ripercorrono le vicende e soprattutto i pensieri, l’evoluzione del mondo interiore di un giovane antifascista viareggino dal momento in cui lascia la propria casa e i propri affetti per recarsi in collina e unirsi ai partigiani (l’incipit della prefazione di Roberto Cappellini). |
L'amante greca (2015)
La casualità di uno sciopero fa incontrare Artemis Braunoria e Irno Antero all’aeroporto di Oporto, ancora ignari di essere diretti in centroamerica per lo stesso identico motivo di lavoro.
Lentamente iniziano a conoscersi, e lentamente ricostruiscono e ricompongono il mosaico delle loro vite che sono state attraversate da momenti di profonde delusioni, sconfitte e speranze spesso frustrate. Comprendono come questa può essere la loro nuova e forse ultima occasione di amare ancora intensamente.
E’ il desiderio di tornare a vivere; la condivisione degli stessi ideali e l’emozioni vissute insieme nell’esperienza centroamericana a farli innamorare di nuovo. Un amore che si alimenta dell’energie dei paesi che visitano. Ma è Oporto, la bellissima città lusitana, che farà da cornice e da silenziosa Afrodite al loro nuovo sentimento. La vita però prosegue.
Al rientro in Italia Irno deve partire quasi subito per l’Africa. Il Mali è la sua destinazione per dare corpo a un progetto di cooperazione al femminile proprio nel momento in cui un colpo di stato militare e un attacco di un gruppo religioso fondamentalista stanno incendiando il paese.
E la vita a Irno Antero e Artemis Braunoria riserva sempre sorprese e colpi di scena imprevedibili, come le emozioni che nascono dal lamento profondo di un fado.
Arnaldo Cambiaghi. Il coraggio e l'emozione della solidarietà (2013)
http://ilcoraggioelemozione.weebly.com/
Arnaldo Cambiaghi, giovanissimo partecipa alla lotta di Liberazione come partigiano nelle Brigate Garibaldi.
Attivista sindacale nel primo dopoguerra, poi dirigente politico della FGCI e del PCI a Pavia fino a quando il partito lo incarica di occuparsi di Radio Praga e successivamente di Radio Varsavia.
Tornato in Italia lavora per l’ETLI di cui diventa presidente, quindi dell’Italturist.
Il suo legame con la Rivoluzione cubana data nei primissimi anni Sessanta e grazie al suo impegno la stagione del turismo politico italiano nell’isola cubana, e non solo, muove i primi fondamentali passi.
E’ tra i fondatori dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, di cui diventa presidente nel 1992, carica che manterrà fino al 2001.
Nel 1993 il Consiglio di Stato di Cuba gli conferisce la medaglia d’oro dell’Amicizia.
Nel 2007 viene richiamato a svolgere le funzioni di presidente per portare l’associazione al suo 9° congresso nazionale.
La presentazione a Milano presso il prestigioso Circolo Concetti Marchesi con illustri esponenti della sinistra milanese e nazionale (da Pizzinato a Libero Traversa...)
libera.tv/2013/11/01/arnaldo-cambiaghi-italia-cuba-31-ottobre-2013-1-of-3/
Storie sudate. Il lavoro al tempo della crisi (2012)
Storie sudate è un puzzle che, pezzo dopo pezzo, ricostruisce spaccati della nostra società: attraverso una serie di narrazioni ci fornisce elementi di riflessione circa la mancanza e/o il degrado di un’idea di lavoro che sempre piú spesso cerca di riposizionare i lavoratori in condizioni di assoluta subordinazione. Condizioni tipiche di molti decenni addietro.
Gli anni di questa profonda e moderna crisi vengono descritti e raccontati dagli autori - con uno sguardo attento, alle volte ironico, irriverente, spesso leggero e non per questo meno drammatico - sempre con la determinazione di riproporre un’etica valoriale del lavoro capace di restituire dignità e consapevolezza di sé a una società prima svuotata da anni di neoliberismo, consumismo e individualismo elevato a ideologia e poi gettata in pasto a politiche finanziarie parassite e corrosive dello stesso concetto di emancipazione sociale e democratica.
Racconti brevi, ma intensi, diversi fra loro per punti di vista e approcci ma che parlano di noi: di uomini alle prese con la propria coscienza e che non vogliono abbassare la testa, di migranti, di donne coraggiose e determinate, di soggetti emarginati, di persone rese esuberi in un contesto sociale sempre piú scientificamente frammentizzato, parcellizzato, flessibilizzato e precarizzato che rende la vita instabile, insicura e per questo funzionale alle logiche di un sistema economico e sociale che ad oggi sembra portarci tutti in un baratro senza ritorno.
Nuova York 1921. Storie di emigrazione e esilio (2012)
http://andreagenovali.altervista.org/
Nuova York 1921, è il secondo episodio, dopo Viareggio 1920, della vita di Fortunato, giovane marinaio che vive un altro dei momenti cruciali della storia di Viareggio nel Novecento e che lo costringerà a fuggire negli Stati Uniti. Nel maggio 1921, a seguito di una sfida a pugni fra antifascisti e fascisti, vengono assassinati dalle camice nere i primi due giovani antifascisti viareggini: Pietro Nieri e Enrico Paolini.
Il romanzo ripercorre le vicende storiche di quei fatti per poi disegnare uno scenario di fantasia che vede il protagonista, Fortunato, essere ingiustamente incolpato dell’assassinio del segretario del fascio locale avvenuto alcune settimane dopo gli assassinii di piazza Grande. Fortunato è costretto a fuggire a Nuova York dove incontra l’amore e una nuova militanza a sostegno della causa di due italiani, ingiustamente condannati a morte nel gennaio di quello stesso anno, che rispondono ai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Il romanzo narra della vita dei migranti e degli esuli politici italiani a Nuova York nei primi decenni del Novecento cercando di far conoscere le speranze, le angosce, la vita quotidiana e il razzismo a cui erano sottoposti.
Viareggio 1920. Storie di calcio e di rivoluzione (2011)
http://viareggio1920.wordpress.com/
Viareggio, 2 maggio 1920. Una partita di calcio tra la squadra cittadina e la Lucchese viene interrotta da un’invasione di campo. Quando gli animi sembrano ormai sedati, un carabiniere spara al guardialinee viareggino uccidendolo.
Le tensioni sociali del tempo, gli scioperi, la misera condizione dei marinai e degli operai della darsena viareggina: questo il contesto in cui si colloca l’episodio, casus belli della rivolta popolare che porterà Viareggio a dichiararsi libera repubblica per esser poi assediata dalla marina regia e dall’esercito.
Il romanzo - che prende spunto dai fatti reali sopra accennati - intreccia la storia pubblica con le storie private di personaggi, nati dalla fantasia dell'autore, ma che sono specchio fedele del clima sociale dell'epoca e di quell’incredibile vicenda fatta di calcio, di rivoluzione, di passione.
Libro collettaneo su Viareggio fra le due guerre mondiali. Due miei interventi sulle lotte sociali del Biennio Rosso e sulle Giornate Rosse del 1920